La porta magica e il circolo alchemico di Villa Palombara

La porta magica e il circolo alchemico di Villa Palombara

Porta magica di piazza Vittorio

Siamo nel 1680. In questo periodo, l’odierna Piazza Vittorio Emanuele II, a due passi dalla Stazione Termini, era un semplice tratto di campagna fuori le mura della città, occupato per buona parte dalla tenuta della villa del marchese Massimiliano Palombara dei principi Rosacroce. Il marchese era un raffinato letterato, famoso in Roma come appassionato di occultismo e di esoterismo: egli praticava tali interessi sia in prima persona che ospitando e finanziando richerche di altri presso il laboratorio presente nella sua villa. In particolar modo, il giardino della villa, da cui forse si accedeva al suo laboratorio, era nei suoi particolari interamente pensato in chiave simbolica: l’accesso a tale piccolo parco doveva fra le altre cose essere inteso come l’ingresso ad una conoscenza superiore e metafisica. La leggenda racconta che uno degli ospiti del marchese, nel corso dei suoi studi, riuscì in ciò che era stato per secoli uno dei principali obiettivi dell’alchimia: trasformare il piombo in oro. Lo studioso fece presto perdere le sue tracce, ma lasciò la “ricetta” in alcuni suoi appunti che, però, risultarono incomprensibili al marchese, essendo scritti utilizzando, come era consuetudine fra gli alchimisti, arcane metafore e rebus difficili da decifrare. Il marchese, nel tipico stile che lo caratterizzava, pensò bene che ciò che per lui era stato incomprensibile, poteva essere facilmente interpretato da qualcun altro. Per questo motivo egli decise di “pubblicare la ricetta” sulla porta di ingresso del giardino della sua villa, cioè sulla cosidetta “porta magica”, o “porta alchemica”.
Ebbene, ora la villa e il giardino non esistono più, ma la porta magica è ancora là, incastonata in un muro dei giardini di Piazza Vittorio, e rappresenta uno dei pochi monumenti alchemici esistenti al mondo, essa reca ancora incise le misteriose e affascinanti frasi e gli ermetici simboli.